lunedì 4 giugno 2012

C'è che ce n'è ancora

On air: Tears in heaven - Eric Clapton

Un sabato mattina ti alzi all'alba e butti il Camperista giù dal letto.


DEVI andare a trovare nonna al cimitero.


Non sai perchè...


...non ci vai da anni.


Non ti piacciono i cimiteri....


...o almeno...


...non senti il bisogno di andarci per ricordare.


Ma adesso devi farle conoscere Pagnotta, dirle che la protegga e lasciarle una gerbera arancione.


Tornando indietro vedi che è ancora presto e ti fermi da nonnetto...


...che nel frattempo è andato a farsi un altro giro in ospedale.


Non è nella sua camera....


...cerca che ti cerca...


...eccolo.


Dorme.


Nonno!


NONNO!


NOOOOOOOOOOOOOOONNNNNNNNNNOOOOOOOOOOOOOOO!


Non mi caga.


Arriva la dottoressa e chiede se siamo parenti di nonnetto...


(in realtà prima chiede al Camperista se è il figlio...)


...sì, sono la nipote.


C'è stato un peggioramento nella notte, ha la febbre, l'anidride carbonica alta ed è per questo che non si sveglia, comunque sia il quadro clinico è troppo compromesso...


...e bla, bla, bla...


...deve decidere se farlo portare all'ospedale in grande città dove comunque non lo intuberebbero o aspettare che smetta di lottare.


Cosa dovrei decidere io, scusi?!


Chiamo la mother e non mi caga.


Chiamo zio padre ed è fuori regione


Chiamo altro zio che per fortuna stava venendo comunque lì.


Si decide di lasciarlo lì che comunque avrebbe dovuto fare il viaggio in ambulanza e solo per prolungare l'agonia.


Ora dorme e speriamo che non senta troppo male a respirare.


La dottoressa mi fa notare che io non è il caso che resti in ospedale, soprattutto vicino a nonno che ha una malattia respiratoria.


Ha ragione.


Ma prima di andare via me ne sbatto ed entro a dare un bacio a nonno.


Vado a casa, chiamo i mille zii per dirgli cos'hanno detto e vedo cugino.


A pranzo dovevo fare un barbecue con i miei amici...


...mi chiedono se voglio rimandare...


...no.


Che tanto nonno è vivo.


E sono risate, vino (non per me) e tanta buona ciccia.


Nel pomeriggio mamma va a dare il cambio a zio...


...passano anche i cugini che vivono tra i monti...


...zio rientra dalla gita fuori regione...


...e persino zia che vive in grande città che non si vedeva da mesi passa a salutarlo.


Insomma...


...chi poteva e ci teneva sono passati tutti...


...anche se avrebbe potuto campare giorni e giorni.


La sera mi cala addosso una stanchezza paurosa e rimando a malincuore l'invito che avevo fatto a LadySmith per farla respirare un po' dal terremoto e conoscere il mio paesello...


...e ri-vedere Ranocchia, obviously...


...volevo tenermi libera, come se sapessi che la domenica sarei stata impegnata.


Anche se la domenica non faccio mai una cippa.


Esco anche un po' la sera, anche se ero distrutta.


E andiamo a mangiare nel paese in cui c'è l'ospedale dov'era ricoverato nonno.


Invito dell'ultimo minuto.


Un paesello in cui non andiamo mai.


Primo fatto strano.


Secondo fatto strano.


Vi è mai capitato di fare dei sogni orribili e di svegliarvi che singhiozzate?


A me sì...


...e ricordo sempre cos'ho sognato.


La notte tra sabato e domenica il Camperista mi ha svegliata perchè stavo piangendo come una disperata.


Eppure non ricordo perchè.


Terzo fatto strano.


Lady risponde al mio messaggio alle 5.50 di mattina...


...io ho sempre il telefono acceso ma non lo sento, se non sono telefonate.


Quel messaggio lo sento, eccome.


E proprio a quell'ora nonno è morto.


Non so riconoscere e non so leggere i segnali...


...coincidenze forse.


Ma tant'è...


Nonnetto a 90 anni e qualche mese non c'è più.


Ha lottato fino alla fine, ma si vede che si arriva ad un  punto in cui è stanchi...


...e lui lo era.


Non so ancora cos'abbia lasciato.


Di certo una grande e squinternata famiglia sparsa tra l'Emilia e il West (e anche l'Est)...


...una cui piccola rappresentanza ieri era a mangiare insieme, ridendo ma vicini...


...e a me uno dei suoi cappelli che ho preso quando ieri siamo andati a casa sua per raccogliere numeri di telefono, carte e vestiti.


Che ci teneva sapete mio nonno?


Ha tutti i completi fatti sua misura.


Il momento di debolezza c'è stato quando ci hanno detto che non avrebbe potuto indossare l'orologio.


Ma come? Nonno aveva SEMPRE l'orologio. 


Anche in ospedale.


Chissà poi dove doveva andare...

11 commenti:

  1. Tuo nonno mancherà anche a me, credici.
    Un abbraccio.

    RispondiElimina
  2. Tuo nonno mancherà a tutti noi che lo abbiamo conosciuto un pochino tramite i tuoi racconti.
    Un abbraccio anche da parte mia!

    RispondiElimina
  3. Come ti ho già detto mi spiace tanto e ti sono vicina anche se sono qui.. E sorry per l'orario, a quell'ora mi è arrivato il tuo (di notte spengo) e ho risposto di getto visto che ero in piedi e avevo appena finito di allattare la pupa; poi ci ho pensato su e mi son detta "e se ha il tel acceso e l'ho svegliata?? me cogliona".
    Sii forte per la tua pagnottina, adesso oltre alla bisnonna avrà pure il bisnonno a proteggerla dall'alto. A me piace pensare, vista l'assenza dei miei quando ho partorito, che i miei nonni, che mi volevano così bene, quel giorno fossero lì con me a far sì che andasse tutto bene.
    Vi abbraccio forte forte

    RispondiElimina
  4. mannaggia :( mi sono commosso... mi ricorda un po' mio nonno, anche lui quasi novantenne.. un abbraccio a te, alla pagnottella, alla tua famiglia :**

    RispondiElimina
  5. Penso sempre a come dovrò/potrò reagire quando mio nonno se ne andrà, per ora ci scherziamo su, perché lui è tosto, di ospedali ne ha visti tanti nella sua vita...ma ogni volta ne è uscito..vivo! Tremo al pensiero di non vederlo più, di non poterci parlare (anche se devo urlare perché è sordo da...sempre, almeno per me che ho 22 anni!). Grazie per averci parlato di tuo nonno, era proprio uno spasso! Mancherà anche a noi! Ti abbraccio. :)

    RispondiElimina
  6. Grazie per questo post.

    Un abbraccio forte.

    RispondiElimina
  7. Io ci credo nei segnali, ma QUESTI sgnali. Quelli che riguardano le persone a noi care, perchè penso che qualcosa ci sia, un filo che lega tutti i cuori delle persone che si amano. E quando il cuore vibra, per qualsiasi motivo, noi ne avvertiamo inconsciamente il brivido.
    E' capitato anche a me.
    Ti abbraccio forte e auguro buon viaggio al tuo nonnino, al quale mi ero già affezionata.

    RispondiElimina
  8. ti abbraccio forte. e buon viaggio al nonno, che ha avuto una vita lunga ed è stato circondato d'amore fino all'ultimo istante passato su questa terra :)

    RispondiElimina
  9. mia nonna se n'è andata venti giorni fa, improvvisamente, stava bene. quando ho telefonato a mia sorella per dirglielo, non mi ha lasciato nemmeno dire ciao, mi anticipato dicendomelo lei.
    ti abbraccio forte forte.

    RispondiElimina
  10. ero convinto di averti scritto ieri per aggiungermi agli abbracci sinceri ma forse sto davvero invecchiando.

    RispondiElimina